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Grotta dello Scalandrone

Questa volta come meta per un'escursione fotografica si sceglie un luogo nei Monti Picentini, poco distante da Giffoni Valle Piana e precisamente una grotta, la grotta dello Scalandrone.

Di tale grotta ne ho sentito parlare tempo fa in occasione di un servizio fotografico realizzato in vari paesi dei Picentini, però non avevo la minima idea di come raggiungere il posto.

Qualche giorno di ricerche in internet e di consultazioni fotografiche e di mappe, arricchite da qualche telefonata a qualche amico fotografo che è stato a fotografare tale grotta e una consultazione con un amico speleologo, mi permettono di avere un quadro d'insieme di cosa ci attende.

Mi procuro una lampada a led per avere una illuminazione molto diffusa anche se debole, qualche corda e contatto gli amici per l'avventura.

La mattina del 02/01/2011  dopo una salutare colazione, partiamo per raggiungere la grotta, la prima tappa è semplice e si tratta di giungere a Giffoni Valle Piana, cittadina dove ogni anno si tiene il famoso festival dei ragazzi.

Giunti a Giffoni chiediamo notizie su come proseguire al primo gruppo di persone che incontriamo, la risposta è disarmante: con le nostre auto sarà impossibile giungere sul posto!

Tale informazione sta per far saltare l'escursione, ma non soddisfatti di tale risposta proseguiamo e chiediamo info al successivo gruppo di persone che incontriamo: la strada è in salita con curve ma è asfaltata !!! ...quindi scompare il broncio dalle nostre facce e si prosegue come da indicazioni sia di chi abbiamo interpellato sia delle notizie cercate su internet, dopo circa 15 chilometri di stradina ci troviamo coerentemente con quanto previsto la sede della forestale, proseguiamo ancora per 6-700 metri fino ad uno spiazzo e lasciamo le auto.


Lasciate le auto e preso zaini, zainetti, lampade, treppiedi, macchine fotografiche e chi più ne ha più ne metta, proseguiamo lungo il sentiero CAI 106

Mano mano che si prosegue si passa da una piacevole passeggiata, complice anche una giornata particolarmente soleggiata considerando il periodo, sino ad arrivare a dover avanzare con attenzione in quanto il sentiero diviene sempre più stretto, fino a costringerci ad avanzare in fila indiana

Si avanza con molta cautela in quanto alcuni tratti sono davvero pericolosi e non permettono errori di alcun tipo, un passo falso e ci si ritrova giù nel dirupo, la notevole difficoltà costringe un componente del gruppo che soffre di vertigini a rinunciare all'impresa e si accontenta di godersi il panorama circostante che merita decisamente.

Dopo aver superato questi tratti pericolosi ci si ritrova in un posto pieno di ruscelli, questo ci fa capire che siamo in prossimità della grotta che essendo di apertura non più larga di un metro è ben mimetizzata nell'ambiente circostante, certi che ci troviamo nel posto giusto iniziamo la ricerca lungo la parte alta della montagna e dopo pochissimo individuiamo l'entrata


Appena varcato l'ingresso (a carponi) la sensazione è tremenda, un buio pesto e un gran gorgogliare di acqua che viene dal basso amplificato dall'effetto eco, la cosa più logica è abbandonare tutto e rientrare, anche con la lampada a led accesa non si riesce a capire cosa ci sia sotto(la grotta si estende verso il basso), questo perchè gli occhi non si sono ancora abituati all'oscurità e la grotta è molto profonda, per cercare di capire almeno la volumetria della grotta e cosa ci attende laggiù scattiamo alcune foto con il flash a tutta potenza ed iniziamo quindi a prendere confidenza con i volumi di sotto.

Realizziamo subito che senza corda non sarà possibile scendere(ma nemmeno salire una volta scesi) per via di una discesa ripida e di un terreno bagnato e limoso(più volte si rischia di scivolare giù).

Posizioniamo la corda ed iniziamo a scendere nelle viscere della terra, il frastuono dell'acqua che scorre in fondo non permette il dialogo tra i componenti dell'escursione, si dialoga a gesti, inoltre piove dappertutto nella grotta




Le foto sono possibili solo utilizzando un lungo tempo di esposizione e cavalletto, durante la discesa noto sulla parte sinistra della grotta un pipistrello in letargo nella sua classica posizione a grappolo e tutto ricoperto di gocce che cadono dalla volta della grotta stessa


Qualche foto al pipistrello diventa obbligatoria, quindi interrompo la discesa con la corda e mi dedico a qualche foto al pipistrello



Il gruppo si dedica autonomamente a ritrarre dettagli o visioni grandangolari della grotta stessa, io avendo portato degli stivali da pescatore scendo direttamente nel fondo della grotta nel laghetto e mi dedico a qualche foto







Dal basso effettuo qualche ripresa verso l'ingresso della grotta



Non avendo ulteriori fonti di illuminazioni non proseguo oltre nell'esplorare la grotta, promettendo a me stesso di tornarci con materiale più adeguato a tali tipi di esplorazioni e risalgo per riunirmi al gruppo oramai fuori grotta da un pezzo



Una volta fuori ho la possibilità di apprezzare una serie di ruscelli che la fretta di entrare in grotta non mi aveva dato modo di apprezzare a dovere, quindi mi dedico a qualche foto a tali ruscelli









Durante il rientro alle auto si susseguono una serie di quadri naturali che mi piace incorniciare in foto




Una volta giunti alle auto è di rito qualche foto di gruppo utilizzando il nostro comune amico "autoscatto"




La giornata è stata splendida sotto tutti i punti di vista, ora volge al termine, lo stomaco inizia a brontolare e quindi si rientra alla ricerca di una "locanda"


Partecipanti all'escursione:
Angela Sannella
Orazio Marotta
Raffaele Martone
Francesco Marrapodi
Vincenzo Pietropinto
Carlo Gugliucciello
Massimo Gugliucciello


tutte le foto al seguente link:
http://picasaweb.google.com/gugliucciello/GrottaDelloScalandrone#

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